QUANDO LA SINERGIA PORTA AL CAMBIAMENTO (SESTA PARTE)

Terzo appuntamento con lo speciale che “Sistema Serramento” ha dedicato a TWT

di Sonia Maritan

La visita all’azienda TWT di Rovereto il 30 gennaio 2020, in provincia di Trento, l’abbiamo restituita in quattro parti – splittiamo la terza in due parti perché ci accorgiamo che questa lunga giornata in azienda si conclude dopo il giro in produzione in un tour finale negli uffici –e siamo così giunti alla penultima: il tavolo di lavoro del mattino basato sulle risposte del Presidente di TWT Filippo Pellitteri è stato pubblicato sul numero di Sistema Serramento n°27.

I contenuti del tavolo tecnico del pomeriggio della stessa giornata, che ha dato voce a tutti i soci del Gruppo,sono stati riportati nel successivo n°28 e il tour nel reparto produttivo, con Pietro Ferrari, Mauro Zamberlan, Tomas Zuani e Alberto Zuani che ci ha fatto da cicerone lo riportiamo in questo numero.

Prima di spostarci nel reparto produttivo, incontriamo però di nuovo i soci di TWT, responsabili dei vari ambiti strategici dell’azienda: Tomas Zuani per la divisione commerciale, Massimiliano Zuani per l’ufficio tecnico, Silvia Galvagni per il back office e Alberto Zuani per la produzione, oltre a un giovanissimo operatore, Filippo Senter, che incontriamo sul finire nel reparto Coating.

Con noi, oltre alla sottoscritta, c’è anche Pietro Ferrari e Mauro Zamberlan, particolarmente partecipi di questo terzo “salotto” e stimolati dai trend che TWT sa carpire dal mercato oltre che rapiti, come tutti noi, dalla produzione dove nascono utensili e coltellini, anche rivestiti con il “diamante”.

IN UFFICIO

TWT ha compiuto un importante percorso dal 2016 a oggi che si caratterizza con la forte specializzazione nella produzione di utensili per la lavorazione di finestre in legno e legno – alluminio rappresentando attualmente la più importante realtà italiana del settore. Pietro Ferrari chiede quali siano i valori tecnologici dei tre diversi brand.

«L’unione dei tre marchi ha permesso di gettare le basi di TWT prendendo solo il meglio delle tre esperienze pregresse – risponde Alberto Zuani -. Da una parte avevamo un software e un sistema di progettazione utensile molto evoluto e dall’altra un parco macchine utensili affidabile e aggiornato. Scegliere cosa combinare assieme è stato piuttosto semplice. Più impegnativo è stato realizzare tutto questo senza creare disagi ai nostri clienti, garantendo le consegne ma soprattutto la qualità alla quale erano abituati».

«Il lavoro fatto fin qui è stato molto importante. Abbiamo creato e migliorato le procedure interne – aggiunge Massimiliano Zuani –. Al momento stiamo tenendo in vita tutti i sistemi di fissaggio dei diversi marchi, quelli che i nostri clienti sono abituati a utilizzare da anni. Contiamo però a breve di introdurre il nuovo sistema di fissaggio a marchio TWT che ci aiuterà a sviluppare maggiormente la riorganizzazione già in atto.
Nel 2020 verrà ufficialmente introdotto sul mercato il primo prodotto con il “dna” TWT, frutto dell’impegno del nuovo Gruppo!».

«Sotto l’aspetto commerciale invece la fusione è stata molto più semplice – aggiunge Tomas Zuani –, perché non avevamo posizioni che andavano in conflitto. Zuani, da sempre presente in Germania con una propria filiale, mentre Rekord in Francia e in Spagna con accordi commerciali e strutture importanti. Oggi sono queste le solide basi su cui, grazie ai nuovi utensili e nuovi infissi vogliamo rilanciare un processo di espansione».

Oggi questo vi permette di offrire di più al mercato, di alzare un po’ l’asticella in senso tecnologico – afferma Pietro Ferrari − con la ricerca di nuovi prodotti a questo punto targati già TWT con le loro specificità. Chiediamo se stiano andando in questa direzione e quali siano le frontiere della loro ricerca.

«Ci dobbiamo muovere su due binari paralleli – risponde Massimiliano Zuani –, da un lato il nostro prodotto vero e proprio, cioè l’utensile, dove effettivamente saremo sempre più impegnati mentre dall’altro lato c’è lo studio dell’infisso. In molti paesi è estremamente importante affiancare il cliente nella ricerca di nuove soluzioni, tenendo conto delle specifiche esigenze senza mai tralasciare la voglia di innovare. Questo è sicuramente uno dei tratti distintivi di TWT».

«Per determinati Paesi, d’altra parte, TWT è considerata come un gammista, analogamente a quanto avviene nell’ambito del serramento in alluminio», aggiunge Mauro Zamberlan.

Fornite una consulenza così spinta – sottolinea Sonia Maritan – che questo vi porta a creare un prototipo di infisso per approfondire la tecnologia specifica!

«Vero. Molti dei nostri progetti sono nati da percorsi di sviluppo e ricerca, passando sempre per prove di laboratorio. – riprende Tomas Zuani –. Lavorando con questa metodologia siamo stati in grado di offrire il cascading, un servizio complementare, di alto valore aggiunto a vantaggio dei nostri clienti.

Ad esempio, partendo da “Esperia GT” progetto di finestra caratterizzato da due guarnizioni a telaio, passando da “Esperia Life” con caratteristiche estetiche “minimali” e citando anche la versatilità del progetto Newform Flex, oggi presentiamo “Esperia Innova”: la soluzione in legno-alluminio che coniuga la possibilità di avere un serramento dalle alte prestazioni a un costo di realizzazione veramente competitivo. Una vera novità e una grande sfida per il serramento in legno-alluminio perché, sino ad oggi, l’unico aspetto negativo era legato ai costi di produzione.

«Per certi aspetti è il serramento ideale», sottolinea Mauro Zamberlan.
Adesso qual è lo stato dell’arte del cascading – indaga Pietro Ferrari –, dopo averne letto e scritto tutti per tanti anni, è diventata una procedura acquisita?

«Con Zuani e Rekord sono stati sottoscritti più di 300 contratti di cascading – continua Tomas Zuani –, completi di controlli di produzione e tutta la modulistica idonea alla marcatura CE. Si tratta quindi di uno strumento utilizzato da molti, diffusissimo tra le medio-piccole aziende, oggi più attente alla gestione interna perché hanno finalmente inteso questo passaggio come un’opportunità e non un’imposizione».

«L’utensiliere che l’ha fatto ha dato ai suoi clienti un aiuto formidabile – aggiunge Pietro Ferrari –, e che deve essere messo in conto, dandogli praticamente la finestra fatta e la tranquillità di avere un prodotto certificato. Come le aziende che hanno davvero adottato le ISO e si sono trovate il processo produttivo rivoluzionato anche con una ricaduta positiva sui costi».

Tra dieci anni – chiede Sonia Maritan – come immaginate la vostra realtà?

«Tra dieci anni ci immaginiamo cresciuti, sempre più solidi e sempre più conosciuti a livello globale come marchio TWT – risponde Silvia Galvagni –, e anche se a oggi parliamo di mercato europeo che abbiamo continuato a sviluppare dalle precedenti gestioni attraverso i contatti dei tre marchi, comunque ci siamo già mossi anche su paesi che prima non ci conoscevano, Paesi come l’Arabia Saudita, il Bahrein piuttosto che il Qatar».

«È una crescita che si muove su due livelli diversi – aggiunge Tomas Zuani –, i paesi in crescita chiedono tecnologie standard, mentre il mercato europeo vuole impianti con elevate automazioni dove la sola fornitura dell’utensile “semplice” non è più sufficiente. Lo sviluppo futuro sarà rivolto alla ricerca della capacità di interazione tra utensile – macchina – software gestionale. Queste sono le sfide, perché da anni il tessuto produttivo non è più in mano alle PMI, ma si sta sempre più condensando su aziende strutturate per un’alta capacità produttiva.

L’utensile, a mio avviso dovrà essere “intelligente”, in grado, grazie anche al collegamento con l’impianto, di dare delle previsioni su quando si dovrà effettuare il fermo macchina per il cambio degli inserti… insomma, vogliamo “insegnare a parlare” ai nostri utensili! La visione è questa, volta anche a una riduzione dei costi di gestione dell’utensile».

Se pensiamo ad esempio, aTapio, – che equivale ad altri software italiani che hanno creato anche i grandi gruppi nostrani –, una specie di community che raccoglie i produttori di macchine, di utensili, di bordi, di pannelli, per lo più tedeschi,– racconta Pietro Ferrari –, una Cloud dove i vari patrimoni di efficienze per la ricambistica entrano in dialogo tra di loro e che dà la possibilità da remoto di avere un controllo su quello che succede presso il cliente grazie a un grande archivio condiviso, ritenete possa rappresentare un valore aggiunto ad esempio per il servizio di ricambistica nella predittività della durata dell’utensile?

«L’obiettivo è certamente quello di arrivare a dare un servizio ancor più puntuale – acconsente Tomas Zuani –, fornendo parametri di impiego personalizzati e magari anche aiutare il cliente a ottimizzare i suoi costi nella gestione dei ricambi, perché molto spesso ci troviamo a parlare di impianti estremamente importanti dove è imperativo analizzare l’aspetto dei costi quotidiani di esercizio. In TWT diamo valore al dialogo e al confronto con i costruttori di macchine, ed è per noi fondamentale poter partecipare da subito al tavolo di lavoro con il cliente.

Quando questo accade riusciamo ad esprimere il meglio del nostro potenziale. In definitiva non si tratta solamente di fornire l’utensile che crea il profilo sul legno. L’impegno maggiore è quelli di trovare le migliori combinazioni permesse dall’impianto produttivo, in modo tale da ridurre al minimo i tempi necessari per ottenere la finestra desiderata».

A proposito di sinergie, ne avete create sia con Europrofili che con Roverplastik, come voi partner rappresentativi della filiera del serramento – evidenzia Sonia Maritan – su cosa verte questa cooperazione?

«Premesso che ci riferiamo principalmente al mercato italiano – riprende Tomas Zuani –, abbiamo intrapreso assieme a Roverplastik ed Europrofili, due aziende molto importanti nel mercato interno, un percorso di ricerca volto a individuare le migliori soluzioni possibili applicabili ai progetti infisso esistenti e a quelli futuri. Nei loro rispettivi ambiti sono due aziende di riferimento. Diventa quindi un “giocare da squadra” per essere vincenti nelle soluzioni che proponiamo ai nostri clienti.

Così facendo possiamo offrire un progetto con i componenti “ideali” già ben definiti, evitando di lasciare il serramentista nella condizione di testare “sulla propria pelle” diverse soluzioni prima di arrivare alla condizione ottimale. Naturalmente non vogliamo consegnare un sistema “chiuso”. Abbiamo sempre creduto nella libertà di scelta del cliente: lo avevamo fatto anche a suo tempo nel programma “cascading” dove esiste la facoltà di variare in parte gli accessori del sistema».

«Come fanno i sistemisti dell’alluminio, dichiarando quali guarnizioni, ferramenta, etc., sono state montate – sottolinea Mauro Zamberlan – ma evidenziando che sono liberi di utilizzarne altre analoghe».

Adesso a livello di ricerca – interviene Pietro Ferrari – quali sono i temi su cui state lavorando? Per esempio, riduzione del rumore, riduzione delle polveri, approccio ai materiali compositi o ad altri materiali nuovi… Sono questi i temi di qualità di cui noi sentiamo parlare o richiede altro il mercato?

«Nei prossimi anni, come del resto fatto in passato con il coating NaDia, si dovrà continuare a ricercare sulla qualità del taglio, – risponde Massimiliano Zuani –, sarà richiesta una finitura maggiore con un incremento della vita del tagliente. Le esperienze maturate negli anni ci hanno indicato che per ogni tipologia di materiale bisogna impostare la progettazione dell’utensile in modo diverso. L’utilizzo di materiali compositi, o semplicemente le particolari colle che a volte si trovano nei lamellari per serramenti, ci hanno indotto a pensare e sviluppare l’utensile con accorgimenti fuori dal comune».

«La motivazione principale per la quale abbiamo cercato qualcosa in più, come è stato per il coating NaDia– aggiunge Alberto Zuani –, era proprio data dalle incognite che trovavamo nei materiali da lavorare».

«Le geometrie di taglio con il nuovo fissaggio e il focus sulla possibilità di avere l’utensile più stabile, dove poi la manutenzione possa essere fatta in maniera rapida ma soprattutto precisa – afferma Tomas Zuani -, sono gli aspetti principali che vedremo evolvere».

«Se il pezzo di legno ha un taglio perfetto chiaramente la verniciatura viene meglio – aggiunge Mauro Zamberlan – e della qualità di finitura che dà l’utensile TWT ne beneficiano i successivi trattamenti».

«Poi sicuramente se la nostra clientela alimentasse questa onda ecologica che sta nascendo – auspica Massimiliano Zuani –, estremamente importante per il pianeta, vedremo per il nostro settore una bella apertura».

«E penso che l’aspetto delle costruzioni in legno possa darci qualcosa in più un domani – incalza Tomas Zuani –, perché la finestra in legno si collega idealmente con la casa naturale, nel nuovo, ma anche nelle ristrutturazioni, il concetto di costruire con il sistema X-Lam, il sistema a telaio o a blockhaus dovrebbe chiaramente richiamare alla scelta di abbinare alla costruzione un infisso in legno».

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